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Oggi i giovani sono spesso additati come persone fragili e bisognose di colmare il vuoto interiore frutto dell'incapacità del mondo adulto di offrire loro una cultura ricca di valori. Ma è proprio così? Da questo volume, dove le riflessioni di Domenico Storri, che nascono dalla sua lunga frequentazione del mondo giovanile, si alternano con i contributi dei giovani stessi, emerge che i giovani sono capaci di relazioni autentiche, che sono in grado di sigillare legami interpersonali significativi e che nel gruppo sono in grado di vivere quello stile di accoglienza e promozione umana che contraddistingue una comunità. La logica del dono, insita in ogni dinamica di reciprocità, è riconoscimento dell'altro e movimento verso qualcuno diverso da se stessi. Occorre aiutare il giovane a inserire nella propria quotidianità la grammatica del "fare qualcosa per l'altro", in modo da riattivare quel senso di trascendenza che dice: «Esco da me stesso». Questo cammino verso una nuova architettura antropologica non può improvvisarsi, necessita di una regola di vita che ne scandisca i tempi e le tappe, ma soprattutto che richieda una verifica periodica.